lunedì 10 settembre 2012

Essere "Indipendenti"

“Indipendenza” e’ la parola chiave da tanti usata per dire cio’ che cercano per sé e per la propria impresa.

Cerco però di andare a fondo del concetto, perché so bene che spesso viene traviato nei tanti avvenimenti quotidiani.

E’ “indipendente” l’imprenditore che inizia a pensare ai suoi sogni e visioni strategiche senza mai iniziare dai pregiudizi lanciatigli da persone influenti che ha avuto modo di conoscere. Il cui parere puo’ essere per certo onesto, quanto viziato da una loro “dipendenza” dal sistema in cui operano. L’ imprenditore dovrebbe sempre e solo pensare con la SUA testa, se vuole ritenersi indipendente. Steve Jobs lo insegna, da sempre, al mondo intero.

E’ “indipendente” chi sa pensare in modo nuovo o diverso il suo approccio al mercato. Perche’ nessuno ha scritto delle leggi in materia, ma sovente la maggior parte tende a fare le cose uguali. Poi pero’ passano alla storia aziende come IKEA che rivoluzionano del tutto il modo di raggiungere il cliente con uno dei prodotti piu’ antichi sul mercato…

E’ “indipendente” chi sa restare mentalmente lontano dal suo fabbisogno quotidiano, ovvero il companatico sulla tavola. Questa e’ di gran lunga lo sforzo piu’ difficile, giacche’ “tutti devono mangiare”, lo so bene. Eppure e’ proprio il denaro, in assoluto, il piu’ intransigente padrone dell’ imprenditore. Il quale, sia sempre chiaro a tutti, cerca e vuole guadagnare. Ma questo non e’ ne’ sara’ mai il suo obiettivo primario, come potrebbero testimoniare la somma massima degli imprenditori piu’ affermati. E’ solitamente l’obiettivo primario iniziale, ma mai il motivo di continuita’ dello sforzo.

E’ “indipendente” infine chi sa davvero estrarre da dentro di se’ le motivazioni, gli impulsi, le velleita’ che lo portano su una strada sempre piu’ difficile, piu’ faticosa, e soprattutto piu’ pericolosa di quella del lavoro dipendente. Infischiandosene di quello che gli altri vorrebbero dalla sua persona, o gli consiglierebbero, anche in buona fede, di fare.

Perche’ l’ unica via all’ indipendenza e’ quella che porta verso noi stessi, ovvero anche verso i nostri difetti, mancanze, stravaganze. Nella coscienza che ci sono, per tutti, e non possiamo dimenticarli.

Possiamo pero’ tutti fare ogni singolo giorno miglioramenti in una o piu’ aree per divenire infine non tanto l’ imprenditore, quanto la PERSONA che vogliamo.

Per me l’ indipendenza racchiude tutto quanto sopra; a volte e’ dura, durissima, mantenerla.

Ma personalmente la ritengo fonte di vita indiscussa.

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